IL BELLO DI PAPà

Di Vincenzo Salemme

 

 

 

Interpreti: Vincenzo Salemme, Yulya Mayarchuk, Domenico Aria, Giovanni Ribò, Adele Pandolfi. Musiche: Antonio Boccia. Regia: Vincenzo Salemme.    

 

Per sindrome di Peter Pan si intende l'incapacità di un adulto di crescere, e nel lavoro di Salemme questa condizione psicologica si presenta in più di un protagonista: Antonio infatti, lo stesso Vincenzo Salemme, affermato dentista, rifiuta gli inviti della sua compagna Marina a mettere al mondo un figlio per non assumersi responsabilità, mentre il suo vecchio amico Emilio a causa di gravi turbe mentali regredisce allo stato di bambino. I due vengono messi a confronto quando l'analista di Emilio chiede ad Antonio di interpretare la parte del padre per aiutare l'amico ad uscire dalla malattia, un modo quindi per Antonio di provare l'esperienza della paternità. Alla fine ad uscire malconcio da questa esperienza è inaspettatamente proprio Antonio.

Al di là del finale che andava sviluppato meglio, lo shock del finto tentato suicidio di Emilio a nostro avviso non giustifica il repentino cambiamento del comportamento di Antonio nei confronti di quest'ultimo, possiamo certamente dire che Vincenzo Salemme ha fatto ancora una volta centro: dopo qualche anno di buio nei quali si limitava a rappresentare lavori che in realtà erano solo un insieme dei suoi sketch più famosi, ritrova la vena creativa, e il risultato è una commedia comicissima che, nonostante il cast venga modificato di continuo, ad esempio Antonella Elia che interpretava la compagna di Antonio ha ceduto il posto a Yulya Mayarchuk che ha dato una rappresentazione più esotica del personaggio mentre Massimiliano Gallo è stato sostituito da Domenico Aria, riscuote sempre notevole successo.

Salemme alla prima stesura pensava di far interpretare il personaggio di Antonio a Carlo Buccirosso o a Maurizio Casagrande mentre per sé si era riservata la parte di Emilio, poi gli impegni di lavoro di entrambi hanno costretto l'autore a disporre diversamente, e tutto sommato è stato meglio così, abbiamo avuto modo di ammirare un Vincenzo Salemme in una chiave insolita.

 

 

Raimondo E. Casaceli

25-07-09

        

 

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